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  • Questa seconda edizione propone un accurato aggiornamento e ampliamento di tutti i capitoli che compongono il manuale. Di particolare rilievo è l’introduzione del concetto di “heart team” per cui nella massima parte dei casi il cardiochirurgo non decide autonomamente il tipo di trattamento da effettuarsi, ma agisce nell’ambito di una squadra multidisciplinare che in concerto valuta tutti i dati clinico-strumentali conseguiti e le successive azioni terapeutiche. Le procedure chirurgiche, riportate e descritte nel testo, sono inquadrate alla luce delle più recenti linee guida internazionali. Vengono riportati e descritti le indicazioni ed il funzionamento dei vari dispositivi di supporto alla circolazione sistemica, quali ECMO (Extracorporeal Membrane Oxygenator) e VAD (Ventricular Assist Device) che sempre più frequentemente sono impiegati nello shock cardiogeno fino alla ripresa emodinamica, o come “ponte” al trapianto cardiaco o, ancora, in modo definitivo, nella cosiddetta “destination therapy”. È stato, inoltre, aggiunto un nuovo capitolo sulle procedure valvolari percutanee, sempre più frequenti nei maggiori centri cardiovascolari mondiali, che permettono, soprattutto nei pazienti fragili ed anziani, di correggere vizi valvolari migliorando notevolmente la sopravvivenza e la qualità di vita. Il testo affronta ogni tematica partendo sempre dalle basi anatomiche e fisiopatologiche cardiovascolari e a tale scopo vengono fornite al lettore oltre 150 illustrazioni finalizzate alla comprensione di metodiche innovative e complesse. Il testo, pur rivolgendosi ad un pubblico di lettori rappresentato da studenti di medicina, può essere un valido strumento di lavoro anche per il medico non specialista che certamente troverà, tra le sue pagine, puntuali ed esaustive risposte a frequenti quesiti o dubbi che possono manifestarsi nella pratica quotidiana. Antonino M. Grande, specialista in Chirurgia Vascolare ed in Cardiochirurgia, dopo un’esperienza pluriennale al Texas Heart Institute di Houston (USA), ha svolto la sua attività in Cardiochirurgia presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. È autore di testi scientifici in lingua italiana ed inglese e di oltre 200 pubblicazioni su riviste mediche nazionali ed internazionali.
  • L’ottava edizione del testo di Metodologia Epidemiologica viene proposta quando ancora non si è esaurita la pandemia da COVID-19, un evento che ha cambiato la storia del mondo segnando una pietra miliare nella storia della medicina e delle sue discipline, prima tra tutte l’epidemiologia. Oggi, studiando i metodi epidemiologici, non parliamo più di tecniche riservate a pochi esperti ma di dati utilizzati giornalmente dai media, dagli organi tecnici e politici, da opinionisti e anche dagli organi giudiziari. Con queste premesse sono stati inseriti nella nuova edizione argomenti prima assenti come gli indici di riproduzione, i “big data”, i criteri per le gestioni delle epidemie, le normative aggiornate sulla privacy, i modelli di presentazione e comunicazione dei dati, oltre ad opportuni aggiornamenti di esempi e concetti, già presenti nelle precedenti edizioni. Nella tradizione di un testo che vuole essere vicino alle esigenze didattiche dei discenti, mantenendo i connotati di semplicità, sinteticità, ed applicativi, questa nuova edizione persegue l’obiettivo di favorire la comprensione di concetti e definizioni che devono rimanere patrimonio sia dell’operatore sanitario impegnato in studi, ricerche e applicazioni pratiche, sia dei ricercatori per contribuire a migliorare il benessere delle popolazioni e raggiungere il migliore stato di salute.
  • Il criterio di “prudenza terapeutica”, proposto dal Prof. Pablo Requena Meana sulla base di un’approfondita analisi, attraversa una tematica che, nei mezzi di informazione, ha vasta eco soprattutto per singoli casi clinici che diventano anche casi giudiziari: per esempio, in Italia, i casi di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, Davide Trentini, Fabiano Antoniani (“dj Fabo”), e vari altri, hanno scosso l’opinione pubblica. Tuttavia, oltre le situazioni estreme e laceranti, vi è una grande molteplicità di casi clinici silenziosi, nelle strutture cliniche come nelle case dove viviamo, in cui emergono drammaticamente l’insufficienza della contrapposizione tra “obbligatorio” ed “illecito” e la necessità di criteri per gestire un ampio spettro di situazioni intermedie tra gli estremi contrapposti.

    Lo sviluppo dell’intero testo attesta la robustezza delle sue radici. Numerosi sono i fattori che rendono le radici robuste. Il principale tra questi è la competenza dell’Autore: come medico, coglie in modo efficace le implicazioni cliniche; come professore di teologia morale, inquadra in modo rigoroso le implicazioni etiche e morali dell’argomento in esame. Senza una delle due competenze, la trattazione sarebbe parziale.

  • Mai come adesso, in questa fase di convivenza con il COVID-19, ci si è accorti di quanto i professionisti coinvolti nella gestione dell’emergenza devono confrontarsi con aspetti legati all’organizzazione sanitaria con ricadute sull’intera comunità, ossia devono occuparsi di gestione del rischio clinico nel tentativo prevenire e contrastare la diffusione dell’epidemia. In molti casi, l’assenza di competenze nell’ambito del risk management è stata evidente ed ha determinato gravi errori: il mancato approccio sistemico così come la mancata consapevolezza della necessità di gestire l’epidemia sul territorio.

    Da questi errori bisogna ripartire, puntando ad un sistema nato per la sicurezza delle cure ed iniziando dalla formazione di nuove generazioni di professionisti, di certo più inclini al cambiamento.

    Il presente Manuale vuole rappresentare un primo passo verso questo cambiamento che diventa efficace solo quando la conoscenza viene condivisa.

  • Il presente compendio nasce con l'obiettivo di fornire strumenti e conoscenze utili per lo studio delle Malattie dell’Apparato Respiratorio. Il testo rappresenta, infatti, un valido strumento aggiornato e completo rivolto non solo agli studenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie ma anche a quanti quotidianamente si interfacciano con il complesso mondo delle malattie respiratorie, dallo studente di Medicina e Chirurgia al medico specialista
  • “Chirurgia della riproduzione umana: indicazioni e tecniche” è una monografia che affronta in nove sezioni distinte e un totale di 35 capitoli il trattamento chirurgico delle principali affezioni (endometriosi, fibromi uterini, malformazioni dell’apparato genito-urinario, ecc.) della sfera riproduttiva femminile. L’opera, aggiornata alla più recenti evidenze scientifiche, è affiancata da un’estesa iconografia al fine di offrire al lettore una completa panoramica sull’argomento.
  • Il diario personale e professionale che fa riflettere

    Il coaching fonda le proprie basi sulla formulazione di domande volte a creare delle riflessioni profonde. Lo scopo è quello di risvegliare il potenziale nascosto di ogni essere umano. L’autocoaching è una tecnica che permette di migliorare la propria vita e raggiungere i propri obiettivi attraverso una serie di esercizi e strategie che vengono applicate da soli, senza l’aiuto di un coach esterno. L’autocoaching si basa sull’idea che ognuno di noi possiede le risorse e le capacità necessarie per raggiungere i propri obiettivi, ma spesso queste risorse sono bloccate o non utilizzate a pieno. L’autocoaching aiuta a sbloccare queste risorse e a metterle al servizio dei propri obiettivi, attraverso l’autoanalisi, l’autovalutazione, l’autoconsapevolezza e l’autoimpegno. L’autocoaching può essere utilizzato per migliorare la propria carriera, la propria vita personale, le relazioni con gli altri, la salute e il benessere psicologico. Infine, l’autocoaching è un metodo efficace per diventare la persona che si desidera essere. Non possiamo migliorare la nostra vita professionale e personale se prima non siamo in grado di metterci in discussione.
  • Chi non vorrebbe aver studiato su un manuale così? Chi non vorrebbe avere un prontuario, disponibile per una facile consultazione, perché non ricordiamo perfettamente cosa fare, come fare, nelle situazioni cliniche più diversificate? Chi nella pandemia Covid-19 non potrebbe trovare le risposte che cerca per essere sicuro di fare la cosa giusta per il paziente in assoluta sicurezza? Il testo comincia con un’agile trattazione su disinfettante sterilizzazione, che nell’eterna lotta con i microrganismi rappresentano gli strumenti per delimitare ed indicare in maniera precisa il confine fra una sanità che conosce i principi dell’Igiene e della profilassi, e quelli che pensano che ormai nel mondo moderno esistano soltanto le patologie cronico-degenerative.
  • Questo manuale di elettrocardiografia non riporta un insieme di quadri elettrocardiografici distinti, cui applicare una etichetta, ma in modo sintetico analizza le modalità con le quali si svolgono gli eventi elettrici normali e patologici, attraverso i quali si sviluppa il processo di attivazione del cuore. La sua lettura consente di apprendere attraverso un percorso razionale le modalità di espressione dell'attività elettrica del cuore nelle differenti situazioni cliniche. L'Autore ha dedicato particolare attenzione al ruolo dell'elettrocardiogramma nella diagnosi delle coronaropatie, semplificando in una esposizione organica la complessità, che la letteratura ha raggiunto su questo argomento, così da consentire un'agile distinzione tra il normale ed il patologico (come, ad esempio, tra l'onda Q compatibile e non con la presenza di cardiopatia ischemica). Ha destinato, peraltro, capitoli specifici ai parametri ecgrafici attraverso i quali si manifestano sia le malattie cardiache ereditarie non strutturali, associate ad aritmie ventricolari e morte improvvisa come le canalopatie (sindrome del QT lungo, sindrome del QT corto e sindrome di Brugada), sia quelle che presentano alterazioni strutturali sottostanti come la cardiomiopatia ventricolare destra aritmogenica e la cardiomiopatia ipertrofica. Sui differenti argomenti è possibile consultare il manuale rapidamente e cogliere nel pattern ecgrafico da studiare all'un tempo gli aspetti morfologici distintivi ed i meccanismi di fondo, che generano tali aspetti.
  • Scopo di questo volume è, pertanto, di evidenziare ed illustrare l'anatomia cardiaca alla luce delle più avanzate tecnologie diagnostiche ed in accordo con i più recenti studi scientifici. Sono evidenziati i vari aspetti delle molteplici strutture anatomiche coinvolte, effettuando nella presentazione delle immagini un’analisi precisa e facilitando la loro individuazione al fine di comprendere in modo chiaro rapporti e fisiopatologia.
  • PRESENTAZIONE ALLA 2ª EDIZIONE

    Il presidente statunitense Dwight Eisenhower, all’età di 64 anni, venerdì 23 settembre 1955 è colpito da un infarto miocardico mentre a Denver sta giocando a golf. All'inizio ritiene che il suo malessere sia dovuto all'hamburger mangiato a pranzo, ma una volta tornato a casa continua ad avere quei sintomi che attribuisce ad una "indigestione"; va a dormire ed intorno alle 2 a.m. si sveglia con un forte dolore al petto. La moglie, Mamie, chiama il medico personale che arriva verso le 3 del mattino. Pare che questi abbia somministrato al presidente più iniezioni di morfina, per attenuare l’intensità dei sintomi, sperando che la diagnosi fosse, appunto, un’indigestione. Eisenhower si addormenta ed un ECG è eseguito solo al suo risveglio, alle 13.00 del giorno seguente, rivelando finalmente un infarto miocardico anteriore esteso. Si decide di ricoverarlo senza chiamare un’ambulanza, cammina fino alla sua auto e viene portato al Fitzsimons Army Medical Center. Sotto una tenda ad ossigeno, Eisenhower inizia a ricevere i pochi farmaci allora disponibili per i pazienti colpiti da infarto miocardico: morfina (per il dolore), papaverina (un antispastico utilizzato nella speranza di dilatare le arterie coronarie), atropina (usato nella speranza di prevenire aritmie) e sia eparina che warfarin per ridurre i coaguli di sangue. Tutta l’America segue con apprensione le notizie sulla salute del presidente, basti pensare che lunedì 26 settembre Wall Street collassa perdendo 14 miliardi di dollari (6%); tuttavia, i cardiologi non solo assicurano che Eisenhower non muoia durante la fase acuta dell’infarto, ma lo aiutano a recuperare sufficientemente per affrontare una dura campagna di rielezione presidenziale nel 1956, durante la quale diventa uno dei presidenti più popolari nella storia degli Stati Uniti. Inoltre, vive altri 14 anni dopo il suo primo infarto, morendo all'età di 78 anni per scompenso cardiaco. Si consideri che, all’epoca, la mortalità per infarto miocardico è elevatissima, del 30-40% e tale rimane fino alla fine degli anni 70. L’armamentario terapeutico in 25 anni cambia veramente poco e, solo dopo gli anni 80, si assiste ad una svolta epocale con l’avvento dell’angioplastica coronarica, l’introduzione dei beta-bloccanti, degli antiaggreganti e fibrinolitici, l’attuazione della “medicina basata sulle evidenze” di studi clinici ed una serie incessante di nuove tecnologie che hanno portato ad una riduzione della mortalità per infarto nella fase acuta a meno del 5%. Risultati così importanti si sono analogamente riscontrati in tutti i settori della cardiologia proprio a partire da questi anni e tale rivoluzionario stravolgimento è imprescindibilmente legato allo studio dell’anatomia del cuore. Ad ogni modo, è innegabile che l’anatomia macroscopica del cuore rappresenti un argomento ostico da apprendere e, soprattutto, da memorizzare in tutti i suoi aspetti e dettagli: conseguentemente, lo studio della materia dovrebbe essere sempre associato alla clinica per comprendere i vari rapporti tra anatomia / patologia / esami diagnostici ed interventi terapeutici. “Anatomia clinica del cuore” giunge alla seconda edizione completamente rinnovata ed ampliata alla luce dei continui miglioramenti che stanno coinvolgendo la diagnosi ed il trattamento delle varie patologie cardiovascolari. Nel volume, con oltre 270 tra illustrazioni e tabelle, sono state focalizzate le strutture che più frequentemente sono coinvolte in processi patologici e studiate con le metodiche diagnostiche più recenti, valutando sempre i problemi clinici che richiedano la conoscenza anatomica per la diagnosi ed il trattamento. Lo studio dell’anatomia macroscopica del cuore può essere difficile e tedioso, ma l’anatomia clinica sarà sempre avvincente ed affascinante per i risultati positivi che si potranno ottenere nella cura delle malattie cardiache.

    A. M. G.

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