L’opera dell’avvocato Domenico Anelli, ripercorrendo il fatto giudiziario del noto caso di cronaca nera “Caso Bossetti”, pone l’attenzione su principi costituzionali come il giusto processo, il contraddittorio e il diritto di difesa con specifico riferimento alle garanzie riconosciute all’indagato e all’imputato.
L’autore vuole illustrare l’interconnessione tra scienza e giustizia penale spesso sottovalutata; un legame sempre più forte ma che sovente ha creato criticità all’interno dei processi alimentando la cosiddetta cultura dell’errore.
Il capitolo conclusivo esamina e propone una nuova figura professionale che, ad avviso di chi scrive, dovrebbe entrare già nella delicatissima fase di acquisizione, repertazione e analisi delle tracce di un delitto. Una novità che potrebbe aiutare ad evitare errori e processi indiziari.
Il volume, tuttavia, si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori ma anche a studenti e lettori interessati a comprendere come a volte il dubbio può essere il preludio alla verità.