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La valutazione medico-legale del danno biologico di natura psichica

di Marziano Cerisoli, Domenico Vasapollo

25.00

Questa nuova edizione aggiornata ed integrata della monografia di Marziano Cerisoli e Domenico Vasapollo, che ormai da tempo si occupano in modo specifico ed autorevole delle problematiche relative al danno biologico di natura psichica, rappresenta senz’altro un importante strumento medologico-valutativo per quanti vogliano cimentarsi in tale ambito di indagine.

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Descrizione

Come affermato nell’introduzione al libro, gli Autori hanno cercato, riuscendovi, di fare chiarezza sul difficile e complesso tema del danno all’integrità psichica, proponendo un protocollo criteriologico pratico ed efficace, ma non appiattito su rigidi schemi tabellari, nella consapevolezza che la valutazione del danno psichico rimane un problema di metodo: solo un metodo scientificamente condiviso e ripetibile dà la possibilità di raggiungere una obiettività ed una scientificità tali da permettere alla medicina legale, ed in particolare alla psichiatria forense, di essere riconosciute ed accettate anche in questo campo.

A tal proposito si apprezza l’ampio risalto dato alla valutazione del rapporto causale, che, come puntualizzano Cerisoli e Vasapollo, deve sempre tenere conto di due aspetti tra loro complementari, ovvero quello della causalità vista sotto il profilo delle scienze biologiche e quello della causalità nel suo profilo giuridico che richiede una precisa conoscenza del campo del diritto verso il quale è indirizzata l’analisi medico legale.

Ulteriore aspetto certamente meritevole di condivisione è il costante riferimento all’insostituibilità della “clinica” per giungere alla comprensione ed alla spiegazione delle reazioni psicopatologiche ad eventi. La valutazione del danno, specie in materia psichiatrica, richiede infatti un accurato e complesso esame comparativo tra la condizione clinica presente al momento dell’accertamento e quella preesistente all’evento traumatico, con l’obiettivo di verificare se e quanto i fattori stressanti identificabili abbiano concretamente causato o concausato la risposta psicologica che ha condotto allo sviluppo di alterazioni emotive o comportamentali clinicamente significative e di accertare in quale misura siano state ridotte le capacità del soggetto di rapportarsi con l’ambiente, di intrattenere relazioni con gli altri, di esprimere liberamente la propria personalità nelle sue molteplici espressioni.

Il confronto tra la situazione clinicamente accertata e la ricostruzione storica dell’antecedente realtà dell’individuo si realizza attraverso una corretta analisi della storia di vita della persona, di eventuale documentazione clinica precedente, ma soprattutto attraverso la comprensione dei vissuti della persona, di alcuni aspetti della sua realtà inconscia, della sua stessa motivazione ad una adeguata descrizione o all’accentuazione del sintomo psicopatologico, della sua preesistente personalità, della qualità di vita e dello stile relazionale dell’individuo. Ne deriva, come sottolineano gli Autori, che l‘indagine psichiatrico forense ha il compito importante e decisivo di descrivere e motivare adeguatamente i percorsi che conducono da un’esperienza traumatica ad un esito psicopatologico, differenziandone caso per caso gli elementi rappresentativi per addivenire ad una più attenta valutazione del danno di natura psichica.

Il libro si snoda attraverso una serie di capitoli che sono tutti legati proprio dal filo rosso del costante rapporto tra clinica e metodologia medico legale, che caratterizza in modo così peculiare l’indagine in tema di danno biologico di natura psichica, e cerca di comprendere e spiegare come la vita di ognuno di noi si svolga e si sviluppi tra eventi traumatici e possibilità di resilienza, alcuni superfi ciali altri più profondi, alcuni evidenti, altri invece criptici: ma tutto questo alla fine si riverbera sulle conseguenze di “sanità o patologia” di un individuo. Partendo dall’inquadramento diagnostico delle cosiddette “reazioni ad eventi”, si passa attraverso l’analisi sistematica dei quadri psicopatologici di maggior interesse in ambito medico legale (quali i “classici” Disturbo post traumatico da stress e Disturbo dell’Adattamento e gli “aggiunti” Disturbi Somatoformi e Disturbi cognitivi), per giungere ad inquadrare in modo specifico fenomeni complessi quali il lutto, il mobbing, lo straining e lo stalking.
Particolare risalto viene dato al tema del ruolo delle indagini psicodiagnostiche, strumenti certamente preziosi, ma che devono sempre essere contestualizzati all’interno di una valutazione clinico-anamnestica completa. Viene poi affrontato il tema dell’ “autonomia del danno psichico” e dei
suoi rapporti con le altre fattispecie di danno giuridicamente rilevanti.
Molte volte, infatti, il medico legale riesce ad escludere la presenza di conseguenze patologiche vere e proprie tali da menomare l’integrità psichica della
persona, ma evidenzia e descrive importanti modifi cazioni ed alterazioni della sfera emotiva, affettiva, relazionale, che rappresentano comunque un danno ed una limitazione delle possibilità della persona di realizzarsi autonomamente e di vivere positivamente la propria vita. In tali casi, come sottolineano anche gli Autori, è fondamentale raccogliere ed analizzare più informazioni possibili circa le alterazioni negative prodotte dall’evento psicotraumatico, illustrandone la gravità e la compatibilità con le lesioni riportate, dal momento che l’integrità della persona non può essere solo assenza di malattia, ma comprende anche i riflessi negativi determinatisi sulle sfera emotiva e relazionale, il cui pregiudizio non sempre è obiettivamente misurabile, ma non per questo cessa di essere reale.

Viene infine offerta, in Appendice, un’interpretazione schematica della metodologia valutativa in tema di danno biologico di natura psichica, certamente
utile, sul piano pratico, come punto di partenza della valutazione del danno psichico, ma, come ribadiscono costantemente gli Autori, ben lungi dal voler prospettare facili automatismi tabellari, dovendosi invece sempre leggere il dato alfa-numerico nel contesto di tutte le risultanze delle indagini cliniche. Nelle importanti considerazioni finali Cerisoli e Vasapollo ritornano sul tema del metodo a “due piani“, clinico e medico legale, sottolineando come
tutto ciò non signifi ca voler ripristinare l’arbitrio, ma serve semmai a premiare la competenza, sollecitando attenzione al rigore metodologico ed alla
puntualità valutativa dell’indagine in tema di danno psichico, nella quale la descrizione dell’obiettività clinica deve avere un ruolo centrale. Questo compito può apparire difficile, ma non certamente impossibile, se supportato da adeguate conoscenze medico legali e psicopatologico forensi e se accompagnato da corrette valutazioni cliniche, scientificamente riconosciute e ripetibili, controllabili e falsificabili, ma soprattutto il più possibile basate sull’evidenza. La lettura di questo volume rappresenta un forte stimolo a ricercare sempre nuovi e più complessi modelli di conoscenza delle reazioni psichiche ad eventi e di interpretazione delle possibili conseguenze di danno che da esse derivano. Sono certo che questa opera, così completa, così articolata e così ben
impostata da un punto di vista metodologico, potrà rappresentare un’efficace bussola attraverso cui orientarsi all’interno del sempre complesso ambito di valutazione del danno biologico di natura psichica.

 

Tullio Bandini
Ordinario di Psicopatologia forense
Università di Genova

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-6515-009-2

Pubblicato

Marzo 2010

Formato

Brossura

Pagine

274

Interno

B/N

Lingua

Italiano

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