Target polmone

di Giulio Tarro, Leo Sisti, Aldo Ferra

17.10

La vicenda pandemica 2020 lascerà tracce per un tempo indefinito. E comunque la vita della nostra società non sarà più come prima. Malgrado la sua innocenza- l’etica è riservata solo all’uomo- il virus, minimum vivens, ha colpito nei punti deboli le nostre collettività, ha penalizzato le aggregazioni selvagge, gli stadi stracolmi, le folle, gli assembramenti sulle spiagge, insomma ci ha levato di torno gli aspetti negativi del nostro vivere quotidiano. Purtroppo ci ha consegnato anche la realtà cinica di una sanità pubblica incapace di dare off erta di salute alla domanda emergente ed emergenziale. Ha messo in evidenza la reale fragilità dei nostri anziani, tanto da farci porre il quesito se davvero l’aumento dell’aspettativa di vita, che in Italia ha superato gli 85 anni complessivi nei due generi, con tutte le risorse impiegate, sia davvero servito a qualcosa.

Descrizione

L’anno dello Sciacallo. Così sarà ricordato il 2020. Nella versione cinematografica, lo Sciacallo era un certo Charles Calthrop (Cha-Cal) uomo-killer di un altro più noto uomo-vittima. Il caso che narreremo tratta di un nanoscopico virus, SARS-Cov-2, al secolo Covid19, serial-killer di circa 700 mila uomini e donne sparsi su tutto il pianeta.

Un massacro. Dismessi gli abiti del Capodanno Occidentale, in gennaio 2020 ha preso un aereo dalla Provincia di Hubei in Cina e si è recato in Europa a compiere la sua triste missione, festeggiando, nel tiepido febbraio italiano, il suo Capodanno Cinese.

Leo Sisti ha tracciato la timeline, la sequenza degli spostamenti , dalla Germania all’Italia, gli inquirenti -virologi erano sempre sulle sue piste, ma il Cov-2 riusciva a sfuggire e ne troviamo ancora tracce in Francia, Spagna, Svezia. Insomma è riuscito a depistare frotte di esperti che lo davano ora quì, ora là.

Giulio Tarro, da vero esperto, ne analizza le caratteristiche virologiche e disegna la sequenza patogenetica. Aldo Ferrara segna l’ottica (fisio)patologica del crimine clinico che ha come target o bersaglio il Sistema Cuore-Polmone. Già, perché mentre in una ridda infinita di talk-show tutti parlano di aggressione polmonare, il killer ha tracciato le sue pallottole nanoscopiche sul vero bersaglio, l’apparato vascolare del polmone, insomma il Sistema Cuore-Polmone.

Ecco cosa vi stiamo raccontando, la storia di un crimine planetario esercitato dal più piccolo essere biologico vivente, il quale, noncurante delle ridda delle esegesi televisive, compiuto il misfatto, comincia a evaporare, secondo lo schema più classico degli agenti virali da cui nient’affatto si discosta.

La vicenda pandemica 2020 lascerà tracce per un tempo indefinito. E comunque la vita della nostra società non sarà più come prima. Malgrado la sua innocenza- l’etica è riservata solo all’uomo- il virus, minimum vivens, ha colpito nei punti deboli le nostre collettività, ha penalizzato le aggregazioni selvagge, gli stadi stracolmi, le folle, gli assembramenti sulle spiagge, insomma ci ha levato di torno gli aspetti negativi del nostro vivere quotidiano. Purtroppo ci ha consegnato anche la realtà cinica di una sanità pubblica incapace di dare off erta di salute alla domanda emergente ed emergenziale. Ha messo in evidenza la reale fragilità dei nostri anziani, tanto da farci porre il quesito se davvero l’aumento dell’aspettativa di vita, che in Italia ha superato gli 85 anni complessivi nei due generi, con tutte le risorse impiegate, sia davvero servito a qualcosa.

Ci sono state restituite immagini del passato, quando i malati di Tubercolosi polmonare erano riconoscibili per un semplice gesto: sdraiati sul lettino per la visita clinica, giravano il viso per non respirare addosso al Clinico, come si faceva nei sanatori d’antan. Non sono per fortuna tornati di moda i contenitori per le secrezioni catarrali, semplici posacenere con il coperchio, o addirittura in madreperla o istoriati o cesellati. Il logo-simbolo di questa vicenda è la mascherina che non differenzia il ruolo dell’untore da quello dell’unto, indistinto profilo di chi colpisce con il virus e chi ne è vittima. Accorpa tutti ruoli, e non è l’unico esempio.

Già, perché le pandemie come la Spagnola del 1918, l’Asiatica del 1957, la Filippina del 1968 e quelle più recenti fanno giustizia del censo, delle disuguaglianze e delle fratture della società cinica che spesso non è inclusiva e poi si ritrova i nuovi cittadini immigrati più sani dei loro ospiti.

Nel Primo Capitolo, il giornalista investigativo Leo Sisti è sulle tracce del killer nanoscopico e ne ripercorre con acribica solerzia tutte le mosse, gli invisibili spostamenti da uomo a uomo, seguendo il contagio interumano. Il Secondo Capitolo del Prof. Giulio Tarro, personaggio simbolo della nostra Ricerca che ha cercato altrove spazi che in Italia erano negati, segna il percorso da seguire nel riconoscimento delle malattie infettive di natura virale. Indica i provvedimenti di Igiene Pubblica da prendere, non lascia spazio all’improvvisazione e al mancato riconoscimento della collaborazione interdisciplinare. Il Terzo Capitolo cerca, con minimo contribuito clinico-sperimentale, di fare giustizia delle tante inesattezze sentite. E focalizza il Sistema Endoteliale come vero bersaglio del virus. Il merito delle questioni Cliniche è percorso ostico, come ben sanno gli Specializzandi, difficile per la Biofisica e l’Immunologia che cospargono la strada di sassi acuminati . Un po’ di sana pazienza ma il polmone da troppo tempo soffre anche lui di miti da sfatare e di scarsa conoscenza altrui.

A questo ci siamo dunque ispirati nel tracciare un percorso collaborativo tra personalità diversissime ma non troppo. Lo Scienziato di fama, spesso inascoltato, che ha vissuto in laboratorio con i virus e ne ha imparato a conoscere tratti genomici e comportamenti. Il Clinico che ha trascorso la vita professionale dal Sanatorio per la cura della TBC fino alle Malattie e da rischio Professionale, ritrovandosi in strada a misurare l’impatto delle polveri sottili da traffico, il giornalista d’inchiesta che ha fatto bandiera della sua battaglia contro il malaffare dei singoli e ora contro il malaffare degli Stati.

Uno di noi l’ha definito una “brigata controcorrente” scomoda, pervicace, accanita e testarda contro tutte le omologazioni di questo mondo con i paraocchi che non vede che non è solo il virus che non attende.

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-6515-163-1

Pubblicato

Settembre 2020

Formato

Brossura

Pagine

112

Interno

B/N

Lingua

Italiano

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