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Parto operativo vaginale

di Salvatore Felis

 

33.00

Il parto vaginale operativo (POV) rappresenta il 10-15% di tutte le nascite nel Regno Unito e in Irlanda e fino a un terzo delle nascite tra le primipare, in Italia l’incidenza del parto operativo vaginale è sensibilmente minore intorno al 4,8%. . E’ presente una enorme variabilità dovuta ad attitudini individuali dei vari operatori sanitari, linee guida dei vari centri ospedalieri e differenti comportamenti tra regioni e paesi.
Adottando una prospettiva clinica, dobbiamo comprendere, essenzialmente, quando intervenire, quale strumento utilizzare, quando abbandonare un tentativo di POV e il modo migliore per consigliare le donne in modo dinamico e adeguato ai nostri tempi.
Purtroppo, gli studi scientifici su quando intervenire sono limitati, e le raccomandazioni delle linee guida si basano in gran parte sull’opinione di esperti e sull’interpretazione della cardiotocografia
La scelta tra ventosa ostetrica e forcipe dovrebbe essere indagata mediante regolari revisioni sistematiche della letteratura dalla Cochrane. Purtroppo i risultati principali sono rimasti invariati per più di un decennio e gli aggiornamenti della letteratura, derivati da recenti studi potrebbero non riflettere i dati demografici delle nostre attuali popolazioni di pazienti. Un quesito altrettanto impegnativo per il medico ostetrico, e quindi per la donna, è costituito dalla scelta tra un POV rotazionale allo stretto medio della pelvi o, alternativamente, procedere direttamente al taglio cesareo durante il periodo espulsivo. Quest’ultimo è sempre più preferito, ma tale scelta può essere miope per la donna che mira ad avere più di un parto.
Dati i marcati cambiamenti nell’epidemiologia del parto, è opportuno procedere ad una revisione del ruolo e utilizzo del POV nella moderna pratica ostetrica. Un approccio che abbracci prospettive storiche, assistenza sanitaria globale, bisogni, morbilità e mortalità materna e infantile, esigenze di formazione in ambito tecnico e non tecnico delle modalità del parto, i progressi tecnologici tra cui l’utilizzo di manichini ad alta fedeltà e la valutazione degli ultrasuoni, possono offrire un’ampia comprensione del POV basata su prove scientifiche e opinioni di esperti.
Il libro, quindi si rivolge, essenzialmente a tutte le figure professionali che sono interessate alla nascita ed in particolare: Ginecologi, Ostetriche, Neonatologi, Anestesisti, Studenti del Corso di Laurea in Ostetricia e Medici Iscritti alle relative Scuole di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Pediatria e Anestesiologia
Gli autori cercheranno di sviluppare con competenza tutti questi aspetti legati al POV.

Descrizione

Il libro di Salvatore Felis è un libro utile. Che significa utile? I libri sono sempre utili, o no? No, alcuni sono decisamente inutili e addirittura dannosi. Non è il caso di questo interessante manuale, che colma una lacuna importante della disciplina ostetrica in Italia.
Infatti, nonostante il ricorso al parto operativo vaginale (POV) sia storicamente molto meno frequente rispetto ad altri paesi (Regno Unito, USA), il dato Istat relativo al 2013 riporta un 4,8% complessivo di ricorso al parto operativo vaginale, dobbiamo tener conto del fatto che Il ricorso al POV è estremamente variabile nei punti nascita italiani, con percentuali che variano dallo zero al 10% con una media, come detto, compresa tra il 4 ed il 5%.
Le opere che cercano di insegnare agli operatori come condurre un parto operativo vaginale senza esporre il neonato e la madre a rischi eccessivi sono poche e frammentarie. Il libro di Salvatore Felis prova e riesce a colmare questa lacuna, avvalendosi della collaborazione e degli scritti di alcuni dei maggiori esperti italiano dell’argomento.
Il lettore attento troverà nel manuale una disamina puntuale e precisa dello stato dell’arte relativa al POV e alcuni preziosi consigli, ricavati dalla grande esperienza dei diversi autori.
In un libro trovano posto interessanti considerazioni, che non possono essere ospitate nei lavori scientifici: l’esperienza, il valore dell’assistenza, l’empatia e la conoscenza, possono essere trasmesse liberamente, senza i vincoli che caratterizzano la produzione scientifica ordinaria.
Nel libro il lettore troverà la prospettiva storica, le principali indicazioni e controindicazioni, ma anche quali sono le caratteristiche del tracciato cardiotocografico che possono condurre al parto operativo. Un aspetto importante è dato da come acquisire le competenze necessarie ad effettuare il parto operativo. Inoltre, è molto efficace il capitolo dove si spiega come evitare le trappole cognitive che sono disseminate nel percorso del parto operativo.
Il capitole sulle competenze non tecniche è una fonte di consigli che può senz’altro tornare utilissima al neofita, che si approccia per le prime volte al POV, così come all’operatore esperto, che desidera rinfrescare e aggiornare le sue competenze e le sue conoscenze sull’argomento. Il libro dona una interessante risposta a coloro che si chiedono come e quando l’ecografia può essere utile nell’aiutare la decisione di espletare un POV.
I capitoli dedicati all’utilizzo del forcipe sono preziosissimi, in quanto la letteratura in lingua italiana risulta assai povera sull’argomento. Il lettore vi troverà importanti spunti di riflessione e una puntuale disamina dei pro e dei contro relativi a uno strumento ingiustamente abbandonato in Italia, chissà che questo testo non aiuti una sua oculata reintroduzione nell’agone clinico, anche se ormai i maestri, in grado di trasmettere la conoscenza dal vivo sono pochi nelle nostre sale parti. L’analisi delle eventuali complicanza: infezioni, problemi del pavimento pelvico, eccetera consentirà al lettore di farsi un idea delle conseguenze a lungo termine dei gesti compiuti in sala parto.
Le strategie del rischio clinico sono coerentemente spiegate e la loro acquisizione, dopo la lettura, consentirà al lettore di migliorare la sua capacità assistenziale. Infine, ultimo, ma non ultimo, la disamina dei problemi medico legali connessi al POV, permetterà ai lettori di comprendere quanto sia importante imparare diligentemente quanto scritto in questo testo snello ed efficace. Poiché il ricorso al POV non è molto frequente e può essere causa di complicanze materne e soprattutto fetali anche gravi, è necessario che gli operatori siano addestrati adeguatamente all’utilizzo della ventosa e del forcipe e ne conoscano approfonditamente indicazioni, tecnica, limiti e possibili complicanze. Lo scopo di questo libro è quello di aiutare gli operatori a mettere in atto un utilizzo appropriato, corretto e sicuro degli strumenti utilizzati durante il POV, per ridurne le eventuali complicanze.
In definitiva, si tratta di un testo che tutti coloro che frequentano le sale parti italiane: medici, ostetriche, psicologi, medici legali, ecc. dovrebbero leggere e studiare, indipendentemente dalla loro età ed esperienza, per come è scritto e organizzato il testo può arricchire ciascuno di noi.

Antonio Ragusa
Direttore Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia
Ospedale San Giovanni Calibita,
Fatebenefratelli Isola Tiberina, Roma
Docente presso la Facoltà di medicina dell’Università Campus Biomedico di Roma

 

 

Informazioni aggiuntive

ISBN

9788865152003

Pubblicato

Marzo 2022

Formato

Brossura

Pagine

244

Interno

A colori

Lingua

Italiano

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