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Anatomia clinica del cuore

di A.M.Grande

30.00

Scopo di questo volume è, pertanto, di evidenziare ed illustrare l’anatomia cardiaca alla luce delle più avanzate tecnologie diagnostiche ed in accordo con i più recenti studi scientifici.
Sono evidenziati i vari aspetti delle molteplici strutture anatomiche coinvolte, effettuando nella presentazione delle immagini un’analisi precisa e facilitando la loro individuazione al fine di comprendere in modo chiaro rapporti e fisiopatologia.

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Descrizione

Lo studio dell’anatomia e dell’architettura del corpo umano è indispensabile per praticare la professione medica: permette al medico di capire i sintomi di un paziente, di eseguire un esame obiettivo completo e mirato per comprenderne lo stato clinico e per prescrivere gli esami diagnostici ove le immagini cliniche dovranno essere interpretate ancora una volta alla luce delle conoscenze anatomiche.

È fuor di dubbio che l’anatomia è al centro dello studio nella formazione del medico al fine di conseguire di praticare la professione medica in modo sicuro. Questo è particolarmente vero nello studio dell’anatomia del cuore che è diventato basilare per la comprensione della fisiopatologia cardiaca e delle più recenti immagini clinico-strumentali quali ecocardiografia, tomografia computerizzata e risonanza magnetica che hanno completamente rivoluzionato lo studio dell’anatomia cardiaca.

L’anatomia di per sé è una delle branche più antiche della medicina, forse la prima studiata dall’uomo, ed è stata analizzata descrivendo le varie strutture alla luce della loro posizione anatomica all’interno del corpo. Tuttavia, questo approccio non vale più per il cuore che, in passato, è stato studiato nella classica ed erronea posizione con la punta verso il basso e gli atri in alto. Lo stesso si può dire per la descrizione delle arterie coronarie quali la discendente anteriore e quella posteriore che è, in effetti, scorretta in quanto decorrono rispettivamente sulla superficie superiore e posteriore del cuore. Le attuali tecniche diagnostiche permettono il conseguimento di immagini delle varie strutture cardiache nella loro reale posizione anatomica ed altamente dettagliate semplificando non solo l’analisi anatomica, ma anche lo studio della funzione cardiaca e persino l’identificazione del tipo di tessuto da esaminare. In definitiva, il medico attuale si deve confrontare con gli esami sofisticati comunemente impiegati nella pratica clinica e, pertanto, lo studio anatomico del cuore non deve essere più inteso nell’accezione applicata in passato (dai primi anatomisti fino a metà del 1900), ma deve fondarsi su una conoscenza maggiore e dinamica delle varie strutture e dei loro rapporti anatomici.

Le nuove tecniche di “imaging” hanno consentito di raggiungere un livello di precisione tale da potersi equiparare ad un esame autoptico ancora più preciso, in quanto dinamico, in una persona vivente. Per questi motivi, nella monografia non si è voluto fare una mera descrizione delle varie strutture cardiache e dei loro rapporti anatomici, ma si è cercato di rappresentarle correttamente nel loro assetto anatomico e fisiologico in diretta correlazione con le più avanzate tecniche diagnostiche che permettono immagini tomografiche ove è indispensabile la conoscenza dell’anatomia bi- e tridimensionale del cuore.

Il cuore, come ritenevano gli antichi, è il primo organo a muoversi nella vita fetale e l’ultimo a morire. La cessazione del battito cardiaco comportava, e comporta tuttora a meno che si impieghino i più recenti dispositivi di assistenza ventricolare, l’inevitabile morte di tutto l’organismo. Il cuore si contrae approssimativamente 108.00 volte al giorno, 39 milioni all’anno e 3 miliardi in 75 anni, pompando contemporaneamente 70 ml ad ogni battito, circa 5 litri ogni minuto, 7.200 litri al giorno e, praticamente, circa 2,6 milioni di litri ogni anno all’interno di circa 100.000 km di vasi*.

Questa portata, poi, deve essere raddoppiata se si considera che il cuore presenta due ventricoli che lavorano in modo parallelo e pompano lo stesso quantitativo di sangue. Lo svolgimento di questa funzione vitale si basa sull’integrità della struttura anatomica, che garantisce la gittata sistolica, sul regolare funzionamento delle valvole cardiache che assicurano l’unidirezionalità del flusso, e sul complesso intervento di meccanismi di regolatori neuro-ormonali in grado di modulare il flusso ematico secondo le esigenze metaboliche individuali. L’anatomia cardiaca risulta una pietra miliare per la comprensione dei meccanismi fisiologici di questo organo, il cui funzionamento non è stato ancora pienamente svelato e, successivamente, degli aspetti fisiopatologici e della chirurgia del cuore. Infatti, lo studio della sola anatomia delle varie strutture cardiache non è assolutamente sufficiente in quanto deve essere affiancato dalla padronanza della fisiopatologia, fondamentale per la comprensione e l’appropriata interpretazione dei dati clinico-strumentali ottenuti: dall’auscultazione all’elettrocardiografia, dall’ecocardiografia all’Rx torace, tomografia computerizzata e risonanza magnetica nucleare fino a quelli scintigrafici.

Pensando agli enormi progressi effettuati in tutti campi scientifici, le concezioni attuali sulle fasi del ciclo cardiaco sono paradossalmente progredite in modo esiguo rispetto agli studi di William Harvey che attestavano come il cuore espellesse il sangue in seguito a costrizione e si riempisse per dilatazione passiva. Tali concetti sono, infatti, alla base del meccanismo universalmente accettato del funzionamento cardiaco, ma non spiegano i fenomeni di torsione che si osservano durante un intervento cardiochirurgico e che sono anche documentati dalla risonanza magnetica e dall’ ecocardiografia speckle tracking.
Nel modesto tentativo di colmare questa lacuna, nella monografia viene presentata la teoria innovativa, ma non da tutti riconosciuta, di Francisco Torrent-Guasp, eminente cardiologo ed anatomista spagnolo. I suoi studi hanno, infatti, permesso attraverso la scoperta del fascio miocardico ventricolare ad elica di spiegare molti aspetti sulla struttura ed architettura miocardica e sulla fisiopatologia cardiaca con riscontri effettivi sul piano clinico-strumentale. Inoltre, la contrazione sequenziale del fascio muscolare elicoidale spiegherebbe le variazioni volumetriche ventricolari e gli spostamenti in alto ed in basso dei ventricoli durante le fasi sisto-diastoliche del cuore; in particolare, la diastole non sarebbe più da considerarsi come un semplice processo passivo di riempimento del ciclo cardiaco, ma del tutto attivo in quanto mosso dalla contrazione di una particolare sezione della struttura elicoidale miocardica.

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-6515-171-6

Pubblicato

Ottobre 2020

Formato

Brossura

Pagine

200

Interno

Colori

Lingua

Italiano

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