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Dottore, non faccia tutto il possibile!

di Pablo Requena Meana

 

 

 

18.00

Il criterio di “prudenza terapeutica”, proposto dal Prof. Pablo Requena Meana sulla base di un’approfondita analisi, attraversa una tematica che, nei mezzi di informazione, ha vasta eco soprattutto per singoli casi clinici che diventano anche casi giudiziari: per esempio, in Italia, i casi di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, Davide Trentini, Fabiano Antoniani (“dj Fabo”), e vari altri, hanno scosso l’opinione pubblica. Tuttavia, oltre le situazioni estreme e laceranti, vi è una grande molteplicità di casi clinici silenziosi, nelle strutture cliniche come nelle case dove viviamo, in cui emergono drammaticamente l’insufficienza della contrapposizione tra “obbligatorio” ed “illecito” e la necessità di criteri per gestire un ampio spettro di situazioni intermedie tra gli estremi contrapposti.

Lo sviluppo dell’intero testo attesta la robustezza delle sue radici. Numerosi sono i fattori che rendono le radici robuste. Il principale tra questi è la competenza dell’Autore: come medico, coglie in modo efficace le implicazioni cliniche; come professore di teologia morale, inquadra in modo rigoroso le implicazioni etiche e morali dell’argomento in esame. Senza una delle due competenze, la trattazione sarebbe parziale.

Descrizione

La prestigiosa professoressa di letteratura Vivian Bearing, a cui è stato diagnosticato un cancro allo stadio IV, sta seguendo un aggressivo trattamento sperimentale che la lascia devastata. I medici Kilikian e Jason, che la trattano, vedono in lei una paziente senza speranza, dalla quale però possono ottenere molte informazioni per le loro indagini. Susie Monahan, una delle infermiere incaricate dell’assistenza della Prof.ssa Bearing, si preoccupa che la paziente viva nel migliore dei modi il tempo che le resta e, in particolare, che non vengano adottate misure terapeutiche che vanno contro la sua volontà. Nel cuore di una notte, la paziente chiama l’infermiera e le manifesta la sua fragilità e angoscia: «Ho paura. Mi sveglio e non sono più sicura di me». Susie si rende immediatamente conto che la professoressa ha bisogno di conforto e, nonostante l’ora insolita, si offre di portarle un ghiacciolo (uno dei pochi alimenti che la professoressa può digerire e che la idratano, poiché la chemioterapia le ha distrutto le cellule epiteliali del tratto intestinale) e si siede per tenerle un po’ di compagnia. Mentre parlano, Susie pensa che sia un buon momento per discutere con la professoressa di questioni importanti relative alla fine della sua vita, che non possono essere rimandate. Le dice che è possibile che sopraggiunga un arresto cardio-respiratorio e che è importante decidere se, in questo caso, voglia essere rianimata o lasciata stare. L’infermiera non si limita a presentare una situazione che può verificarsi e le possibili alternative, ma le dice anche che i medici sono a favore del ricorso alla rianimazione, non tanto per il suo bene, ma perché così hanno più possibilità di aumentare la loro conoscenze sugli effetti del trattamento. La professoressa si prende un po’ di tempo per decidere e alla fine le dice che, nel caso, non vuole essere rianimata. Non riesce, però, a nascondere la paura di poter essere abbandonata: «Continuerà comunque a prendersi cura di me, vero?», chiede a Susie.

Coloro che hanno visto il film La forza della mente (Wit, Mike Nichols, 2001) ricorderanno immediatamente la scena che ho appena narrato e che oso classificare come un’esatta riproduzione cinematografica del libro che ho l’onore di introdurre. Pablo Requena, medico e teologo, sacerdote e professore di Bioetica presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma), intraprende in questo libro un’impresa che era in attesa di essere realizzata: offrire una visione completa sugli aspetti etici della limitazione dello sforzo terapeutico (per il quale, da ora in avanti, useremo l’acronimo LET derivante dallo spagnolo Limitación del Esfuerzo Terapéutico). Il suo punto di partenza è la letteratura scientifica sull’argomento, abbondante ma estremamente frammentaria. Particolarmente meritorio è lo sforzo dell’Autore nel prendere in considerazione i preziosi contributi in lingua spagnola sulla questione. Dimostra così che limitarsi ai lavori pubblicati in inglese, come si fa troppo spesso, impoverisce l’analisi.

Il titolo dell’opera parla da sé: Dottore, non faccia tutto il possibile! Fin dalla creazione delle Unità di terapia intensiva (UTI) l’appello che i pazienti, ma soprattutto i loro familiari, rivolgevano ai medici di fronte a una situazione critica era proprio l’opposto: «Dottore, faccia tutto il possibile!». Il medico, dotato dalla tecnologia di un sempre crescente potere sulla vita delle persone, appariva come una sorta di taumaturgo capace di operare prodigi e persino miracoli. L’entusiasmo per questo modo di fare Medicina ha presto, però, ceduto il passo alla perplessità: l’unico risultato di molte tra le misure che si adottavano era quello di prolungare dolorosamente la vita dei pazienti e, a volte, di aumentarne le sofferenze. Professionisti di Medicina e di Bioetica si affrettarono allora ad indagare le radici del problema e ad offrire corsi d’azione più adeguati. Come spiega bene il Prof. Requena, le categorie etiche a cui si è fatto riferimento per chiarire questo confuso stato di cose sono state l’autonomia e la qualità della vita del paziente. Riconoscendone l’utilità, l’Autore del libro evidenzia anche i limiti di questi concetti e la necessità di interpretarli secondo la buona prassi medica.

Il libro si basa su un’accurata analisi concettuale, che serve non solo a presentare con maggiore chiarezza e precisione il complesso processo in cui consiste la LET, ma anche a proporre un modo di procedere che ci aiuti a prendere la decisione giusta nel caso concreto. Si ritiene che la LET possa essere intesa in senso stretto (quando una determinata misura è inutile per il paziente) o in senso lato (quando il trattamento in questione, sebbene possa essere di una certa utilità, è percepito dal paziente come eccessivamente oneroso e lo stesso sceglie di rifiutarlo). Si ritiene che, nel decidere se limitare o meno un determinato trattamento, si debba distinguere tra una fase di deliberazione clinica e una fase di deliberazione propriamente morale (pur evidenziando la relazione esistente tra le due). E che nel processo di deliberazione morale è essenziale avere il parere del paziente (o dei suoi familiari) e mettere in campo le virtù del professionista sanitario, in particolare la prudenza.

Poiché ognuno degli interventi e dei mezzi tecnologici su cui si basa la LET ad un certo punto pone problemi etici specifici, Pablo Requena si occupa di ciascuno di essi: la rianimazione cardio-respiratoria, il supporto ventilatorio, l’emodialisi, la chemioterapia e l’idro-nutrizione artificiale. Giustamente include anche l’ingresso in UTI, perché a questa decisione conseguiranno un insieme di misure che saranno adottate o meno in funzione di ciò che si deciderà all’ammissione.

Pablo Requena conclude il libro appellandosi alla virtù morale del medico e alla comunicazione con il paziente (e, se del caso, con i familiari) per giungere a una decisione in modo condiviso. Per raggiungere questo obiettivo è necessario, da un lato, che i desideri e i valori del paziente guidino l’azione sanitaria dei professionisti e, dall’altro, che le informazioni sulle condizioni cliniche del paziente, i possibili interventi e gli effetti di ciascuno di essi, siano messe a sua disposizione affinché possa decidere se limitare o meno un determinato trattamento. Questo processo richiede tempo: attendere l’ultimo momento per decidere, insiste Requena, rende molto difficile fare le cose per bene.

Il libro, oltre ad essere rigoroso nell’analisi concettuale, è esaustivo nel trattare i riferimenti scientifici più rilevanti sull’argomento. Gestisce con la stessa scioltezza e precisione sia gli aspetti clinici che quelli etici coinvolti nella LET. Inoltre, è scritto in modo tale da catturare l’attenzione sia degli operatori sanitari coinvolti nei processi decisionali relativi alla LET, che di quelli impegnati nella riflessione etica sulla Medicina delle criticità. Tutti lo troveranno una lettura straordinariamente proficua. Per tutte le qualità che ho appena citato, penso che questo libro debba essere un must per tutti coloro che si stiano formando in specializzazioni cliniche connesse alla LET.

Non posso esimermi dal congratularmi con il professor Carlos M.ª Romeo Casabona, direttore della consolidata collana Diritto e scienze della vita della casa editrice Comares, per aver pubblicato la monografia di Pablo Requena. L’Autore delimita il suo oggetto di attenzione alle azioni comprese tra ciò che è comunemente inteso come abbandono radicale (che trova la sua espressione più controversa nell’eutanasia) e l’assistenza dannosa per il paziente, nota come accanimento terapeutico. Nello spazio tra questi due tipi di cattive pratiche, che possono portare alla responsabilità penale, c’è un ampio campo d’azione che aiuterà il paziente a vivere la fase terminale della sua vita sensatamente o, almeno, senza inutili sofferenze. In considerazione del fatto che il sistema sanitario nel suo insieme dovrebbe essere orientato a facilitare queste buone pratiche, sarebbe auspicabile che i politici e i giuristi impegnati nella definizione delle politiche pubbliche in materia di assistenza sanitaria leggessero questo libro.

Amare la vita contiene una scena memorabile su come le decisioni sulla LET dovrebbero essere prese. Il libro di Pablo Requena presenta le basi teoriche che sottendono a questo buon modo di procedere e che sostanzialmente si riassumono nell’abbandono definitivo del paradigma tecnocratico e nella riabilitazione della ragion pratica nella professione medica. Le prove scientifiche e i mezzi tecnologici sono necessari, ma da soli non garantiscono una buona assistenza. Per raggiungerla sono indispensabili la formazione morale, la coltivazione delle virtù professionali e la comunicazione continua con il paziente.

 

Valencia, 4 ottobre 2017

 

 

Vicente Bellver Capella

 

Professore Ordinario di Filosofia del Diritto e Filosofia Politica

Università di Valencia

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-6515-18-46

Pubblicato

Maggio 2021

Formato

Brossura

Pagine

166

Interno

B/N

Lingua

Italiano

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